domenica 21 aprile 2013




Sono vanitosi, imbottiti di privilegi, hanno bocche piene di soldi. Non sono mai entrati in un discount, non hanno mai rovistato in un cassonetto, non conoscono l’onta di essere stati licenziati dopo che hai fatto il tuo dovere. Entrano ed escono dalle loro Audi blu pagate dai cittadini con l’aria di esserne i padroni. Si baloccano con i sondaggi, si misurano il loro cazzo di popolarità, fingono di darsi addosso l’un l’altro, invece di lavorare anche la notte per il bene comune. Spenti i riflettori si raccomandano a vicenda i loro famigli. Quando noi ci uccidiamo, i giornalisti (quelli diventati potenti cibandosi di briciole sotto ai loro tavoli) si eccitano perché la morte fa impennare lo share. Corresponsabili della crisi, somministrano ricette per debellarla. Ormai sono patetici: politici, giornalisti, sondaggisti, tutto il cucuzzaro. Perfino il mio televisore, quando lo accendo, arrossisce. Sembra di vivere nell’orgia del potere dei colonnelli greci ma in un’operetta, come ogni cosa seria che accade in Italia. Dicevano che l’Europa ci avrebbe resi più forti e la globalizzazione competitivi. Che avremmo dovuto lavorare come cinesi non ce lo dissero, altrimenti non li avremmo votati. Probabilmente non l’avevano neppure capito. Ora non capiscono che cosa diavolo stia accadendo e perché mai sono tanto detestati. La chiamano “antipolitica” come se la loro fosse “politica”. De Gasperi diceva che “politica vuol dire realizzare”. Questi hanno realizzato se stessi nella politica e le loro Minetti. È diverso. Come mai l’esercito non abbia ancora fatto un colpo di Stato è un miracolo. Come mai Montecitorio non sia stata ancora data alle fiamme è un mistero. Nessuna persona di buon senso si augura né l’uno né l’altro. Al contrario, ciascuno dovrebbe approfittare della crisi per rivoluzionarsi. Incendiare la propria Bastiglia, darsi del fesso per aver creduto a vane promesse, rimboccarsi le maniche, offrire una mano al prossimo e cercare un politico fra gli ultimi. Incredibile ma vero: in Italia esistono ancora persone perbene. Trovarle non è difficile, sono state isolate una per una. Si riconoscono da una certa luce negli occhi, non si lamentano, si danno da fare tutto il giorno, sanno ascoltare, perfino sorridere nonostante gli acciacchi e i quattro soldi con cui tirano avanti. Se offrirete loro di candidarli al Parlamento, declineranno timidamente l’invito. Sanno che servizio più umile e gravoso della politica non c’è. Sono i giusti. Quelli di cui il paese ha bisogno. Proteggeteli, votateli, e sperate che non si pieghino né si corrompano. La Messa laica è finita. 
Andate in pace. Amen.

Dal profilo di  Diego Cugia
Diego Cugia ha scritto e diretto "Alcatraz", "Il Mercante di Fiori", "Zombie". Fra i suoi libri: "No" (Bompiani)"Un amore all'inferno", "24 Nero" (Mondadori). E' in uscita "Tango alla fine del mondo" (Mondadori, pag.550, 25 Maggio 2013).

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.